Per svolgere bene il mio ruolo, ritengo di dover stare al passo, capire i nuovi bisogni e le esigenze che contano; l’ordinamento ci ha dato spazi più ampi, l’opportunità di far negoziare le persone, ha riconosciuto la dignità del nostro ruolo e l’importanza della collaborazione fra colleghi, soprattutto quando le norme non risolvono tutti i problemi. Garantisco il mio impegno all’aggiornamento e alla riflessione per aiutare i clienti a vincere … una vita più serena.
La complessità delle situazioni spesso mi stupisce, o forse non mi stupisce più; la fatica della burocrazia spesso mi è pesante. Ma la passione per una professione che può lasciare (piccoli?) segni di giustizia non mi ha abbandonato – la passione passa attraverso nuovi stimoli data dalla formazione anche multidisciplinare e dal confronto con i Colleghi.
Anche per questi motivi ritengo che sia necessario per il mio modo di lavorare il rapporto personale e diretto tra legale e assistito, fatto di ascolto, di sguardi sulla realtà e di condivisione di obiettivi. Si tratta spesso di affrontare un percorso insieme, del quale si conosce il punto di partenza e si deve cercare il miglior punto di arrivo.